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Partiamo da un presupposto: è difficile realizzare un “bel tetto”. In primis, perché il concetto di “bello” è un principio assolutamente soggettivo. Ognuno assegna un valore secondo una propria scala di attribuzione.
Quel che soggettivo non è, invece, è il concetto di “qualità”.
Si può certamente dire che un oggetto sia “bello” se sono qualitativi:
Il progetto che ne sta alla base;
I materiali che sono stati impiegati;
L’attenzione con cui è stato realizzato;
La cura con cui lo si mantiene nel tempo.
Indipendentemente dal risultato formale, più o meno condiviso da chi osserva. Tutte le volte che realizziamo un manufatto, anche architettonico, dobbiamo pensare alla qualità.
E per farlo dobbiamo rifarci ad aspetti tecnici, funzionali, costruttivi e formali: quanti parametri da controllare e fare interagire! Se ancora una volta rivolgiamo la nostra attenzione al tetto, ci accorgiamo quanto questo sia una componente fondamentale dell’edificio.
Realizzare un tetto significa “vestire” la costruzione.
Forme, colori, finiture, texture sono solo alcuni dei parametri di una copertura, da conoscere per operare una scelta consapevole e ottenere un risultato che ci soddisfi.
Quanto conosciamo questi aspetti?
Quando (ri)facciamo un tetto, possiamo scegliere tra:
“piccoli elementi” (tegole e coppi)
lastre e pannellature (metalliche, in policarbonato, bituminose…).
Se ci riferiamo ai “piccoli elementi”, che sono tipici della nostra tradizione per molteplici motivi, possiamo scegliere tra tante forme: alcune più consuete, altre più contemporanee:
coppi: la tradizione più diffusa in Italia, dall’antichità in poi
tegole marsigliesi: derivanti dalle esigenze climatiche del Nord
tegole portoghesi: il compromesso tra il coppo e la tegola piatta
tegole olandesi: dal caratteristico aspetto ondulato
tegole piane: per un segno deciso e contemporaneo
Che materiale hai scelto per il tetto?
Puoi utilizzare la tradizionale argilla, il funzionale cemento, la pietra locale (ardesia, beola..) o il metallo.
La scelta del materiale incide anche sul colore della copertura. Potrà richiamarsi alle molteplici varietà dei materiali locali, impreziosite dall’azione benevola che il tempo lascia sulla materia: le striature, le difformità naturali determinate da muschi e licheni e dall’azione degli agenti atmosferici.
Nelle tegole più evolute questi bellissimi effetti sono richiamati dalle “antichizzazioni” e da finiture di pregio.
La forma ed il materiale determinano la texture, altra componente fondamentale che riporta alla consistenza, alla trama di una superficie. Cerchi qualcosa di perfettamente liscio, “fermo” e moderno o vuoi richiamare al calore delle terre italiane, alla ruvidezza ed a quella piacevole disomogeneità di un tempo?
La scelta, naturalmente, è strettamente legata all’immagine complessiva che si vuole dare ed al taglio architettonico complessivo.