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Il “cool roof” esprime una funzione importante nel contenere il fenomeno di isola di calore e nel migliorare le condizioni di comfort estivo degli ambienti mansardati. Se consideriamo poi la sua reazione all’irraggiamento solare non possiamo che apprezzare quanto queste soluzioni “passive” ne incrementino l’efficienza, la durevolezza e la sostenibilità. Nel selezionarle, tuttavia, non è corretto richiamarsi al solo indice di riflettanza a cui alludono i riferimenti normativi. Vediamo perché.
Il sistema passivo Cool Roof di BMI WIERER: tegola Reflex + membrana riflettente
Abbiamo visto come la normativa, il D.M. 26.06.2015 in particolare, indichi l’obbligatorietà della verifica in termini di costi/benefici dell’efficacia dell’uso di materiali a riflettanza solare elevata:
non inferiore a 0,64 nel caso di coperture piane
non inferiore a 0,30 nel caso di coperture a falde.
o a definire tecnologie di climatizzazione passiva ( ventilazione, coperture a verde, …).
Evidenziamo intanto che la legge non obbliga a utilizzare materiali caratterizzati da questi valori di riflettanza, ma imponga di verificare i benefici che si ottengono con la loro posa confrontandosi anche con gli aspetti economici.
Per questo la norma richiede di valutare tecnologie alternative, citando tra queste la ventilazione: un criterio da sempre sostenuto da BMI WIERER nel proporre soluzioni di coperture performanti e durature. Quando ci rivolgiamo alle stratigrafie continue, e anche per esse BMI è in grado di presentare soluzioni di qualità con BMI Icopal, il verde gioca certamente un ruolo di grandissima efficacia.
Rammentiamo che:
la riflettanza (a cui si richiama il D.M. 26.06.2015) indica la quantità di radiazione solare incidente che viene riflessa da una superficie irradiata. Il suo valore varia da 0 (superficie totalmente assorbente) ad 1 (superficie totalmente riflettente). In sostanza: più un manto è caratterizzato da una riflettanza che si avvicina ad 1, minore è la componente che attraversa l’involucro, lo riscalda e trasmette questo calore agli ambienti abitati, rendendoli difficilmente vivibili specie d’estate. Per questo la norma richiede che il valore non scenda sotto 0,3
L’emissività è la frazione di energia irraggiata da un materiale rispetto all’energia irraggiata da un corpo nero alla stessa condizione di temperatura. Assume valori da 0 ad 1 e dipenda da fattori quali la temperatura, la finitura superficiale del materiale e la lunghezza d’onda.
L’indice di riflettanza SRI (a cui invece si richiamano i protocolli ambientali) è un indice che tiene conto sia della capacità di un materiale di riflettere la radiazione solare, sia della sua capacità di emettere la radiazione solare assorbita come radiazione termica e si esprime in una scala da 1-100.
Recenti ricerche condotte a livello sperimentale ed analitico hanno evidenziato quanto si possa fare affidamento ad un altro indicatore sintetico: la riflettanza equivalente Re. Questa sta ad indicare la capacità dell'intero sistema stratigrafico di contenere le temperature superficiali del manto quando investite dall’irraggiamento solare grazie alla ventilazione sottotegola, alla traspirazione del manto, all’apporto massivo di sistema isolante e strutturale nonché alla scelta di elementi del manto dalle proprietà ottiche equilibrate.
Studi condotti dall’Università Politecnica delle Marche in collaborazione con l’ANDIL hanno fatto emergere alcune considerazioni importanti:
La prima riguarda la temperatura superficiale che può raggiungere un determinato materiale: questa infatti non dipende solo dalla sua riflettanza ma anche dalla sua emissività.
La seconda evidenzia come i valori di riflettanza possano variare nel tempo in termini di colore, elemento che fornisce un primo indizio sul comportamento radiativo del manto, diversamente difficile da valutare: le tegole/coppi in cotto, in particolare, possono subire modificazioni cromatiche a causa del deposito di sostanze varie (la famosa patina dei manti) o al loro naturale decadimento, che può portare ad una riduzione della riflettanza anche del 3%.
E’ stato dimostrato poi come le stesse finiture superficiali (gli engobbi) aumentino l’indice di riflettanza avvicinandolo a quelli dei Cool roofs.
La ricerca dimostra così come non siano solo le proprietà radiative di un materiale a definire il riscaldamento di una superficie: i flussi d’aria che ne lambiscono la superficie sia superiormente sia inferiormente, infatti, ne condizionano la temperatura.
Tale aspetto, naturalmente, deve essere considerato quando si parla di coperture ed è anche per questo che le camere di ventilazione ne rappresentano una componente indispensabile (rammentiamo che l’aria che passa sottotegola riveste anche altri ruoli davvero importanti).
In considerazione di ciò il progettista, nell'affrontare quanto evidenziato dalla norma, può richiamarsi ad un altro principio: quello della riflettanza equivalente Re intesa come la riflettanza da assegnare al manto in considerazione tanto della sua riflettanza effettiva quanto della capacità dissipativa dovuta alla camera d’aria ed al contributo dell’intero sistema stratigrafico.
La riflettanza equivalente è un parametro che può sostituire quello di riflettanza propria del materiale quando ci si confronti, ovviamente, con sistemi costruttivi ventilati, laddove si voglia esprimere un indice sintetico legato alla capacità di raffrescamento passivo degli stessi in funzione degli scambi radiativi e convettivi che si attuano a livello degli strati più esposti.
Unità 10 - Il sistema tetto a falde: l'integrazione del fotovoltaico
Unità 7 - Il sistema tetto a falde: la riflettanza equivalente
Anche una membrana riflettente e altamente traspirante concorre nel diminuire l'effetto delle condizione esterne su clima all'interno dell'abitazione, mantenendo la temperatura a livello desiderato.
BMI propone da tempo differenti tecnologie rispondenti alle esigenze di cui ci stiamo occupando, suggerendo in particolare soluzioni specifiche per il manto, materiali impermeabilizzanti riflettenti e prodotti tesi a creare corrette condizioni di ventilazione.
BMI Italia propone profili di tegole/coppi a base cementizia e in terracotta. Nelle schede tecniche di ognuno di essi vengono espressi i seguenti parametri:
In funzione del colore del singolo elemento, si riporta:
il valore di SRI (Solar Reflectance Index) in percentuale, che nelle coperture a falde, con pendenza superiore al 15% (ed i tetti si aggirano generalmente intorno al 30-35% e più) per esprimere al meglio la componente di riflessione deve essere pari almeno a 29;
il valore di TSR Riflettanza Solare Totale (Total Solar Reflectance), espressa sempre in percentuale, ovvero capacità di un materiale di riflettere la radiazione solare incidente; il suo valore varia da 0%, per una superficie totalmente assorbente, fino a 100% per una superficie perfettamente riflettente. I pigmenti bianchi possiedono per loro natura, un fattore TSR più elevato rispetto a tutti gli altri pigmenti colorati. Per contro i pigmenti scuri hanno un fattore TSR molto basso. Il parametro TSR tiene conto dell‘intero spettro dell‘irraggiamento solare;
i valori di Riflettanza equivalenti RE, sempre espressi in percentuale, abbinati a diverse tipologie di stratigrafie, in funzione del sistema strutturale, del materiale isolante e delle caratteristiche dimensionali della camera di ventilazione.
In termini progettuali, per rispettare la normativa, è sufficiente proporre soluzioni di questo genere al fine di rispondere adeguatamente all’obbligatorietà di verifica in termini di costi/benefici dell’efficacia delle alternative proposte (riflettanza solare, ventilazione e altre tecnologie passive).
Per fare degli esempi pratici: richiamandoci al solo profilo di tegola è evidente che un elemento grigio naturale o grigio reflex (caratterizzato da pigmenti specifici) risponda correttamente a quanto previsto dalla normativa in termini di TRS e SRI, con valori superiori a 29.
Ma questo non vale per colorazioni più scure. Non si evidenziano particolari problematiche nelle colorazioni “classiche” dei profili in cotto, ma oggi per rispondere a criteri estetici di modernità o prescrittivi (in montagna, ad esempio) frequentemente vengono scelte colorazioni scure anche per questo materiale.
Ecco che ci vengono decisamente in aiuto la ventilazione ed il valore di Riflettanza Equivalente.
BMI Italia propone poi, nel definire un sistema passivo, l’utilizzo di membrane riflettenti al calore, come la Divoroll Clima + 2S che riflette fino all’80% del calore.
Anche nella definizione della stratigrafia interagente devono essere previsti degli accessori affatto secondari nel favorire una corretta ventilazione; tra questi i listelli di gronda, i sottocolmi, le griglie antipassero forate, eventuali sistemi isolanti presagomati che già prevedono nella loro forma dei canali di ventilazione, i listelli metallici ad omega e via dicendo.
Rivolgendoti a BMI EXPERT, il servizio di consulenza tecnica gratuito messo a disposizione per i professionisti del tetto, i tecnici referenti sapranno aiutarti nell’individuazione di tutte le soluzioni possibili tali da rispettare la normativa specifica in termini di “riflettanza”, rapportando il caso specifico anche alle altre necessità: estetiche, costruttive, energetiche, prescrittive. Un aiuto concreto che si traduce:
nell’identificazione del corretto tipo di manto con i suoi pezzi speciali
nella definizione della soluzione di aerazione più corretta in relazione alla geometria del tetto ed all’utilizzo di elementi specifici di aerazione, coordinati alla tegola/coppo
individuazione del sistema stratigrafico comprensivo della camera di ventilazione, con le giuste soluzioni in gronda, colmo e di listellatura.
Se devi realizzare un progetto puoi chiedere un supporto tecnico al team di BMI Expert. Potrai confrontarti per definire la soluzione migliore per le tue esigenze di progettazione ricevendo anche un fascicolo tecnico.